sabato 29 agosto 2009
Salsamenteria
Abitavamo in due case contigue, peraltro di loro proprietà, e lu “ziu Pippi” e sua moglie (zia diretta di mio padre) la zia Teresina, avevano il commercio di una “Salsamenteria” (Alimentari), abbastanza avviata. Dovete sapere, ed i più della mia età se lo ricordano, che nella “salsamenteria” si vendeva di tutto. Dai legumi, contenuti in grossi sacchi di iuta, allo zucchero, caffè, pasta, baccalà, olio, vino, ecc. Tutto rigorosamente in maniera “sfusa”, non confezionata e quindi alla portata di tutto (mosche, zanzare, mani sporche, ecc.). Ebbene, il mio divertimento più grande era quello di trascorrere il mio tempo libero (quando non ero impegnato in giochi più importanti) in questa “salsamenteria”. Ricordo che i sacchi di iuta contenente i legumi erano ai piedi del grande bancone in legno e quindi alla portata delle mie manine “franteddhuse” ; il mio “passatempo” consisteva nel prendere con la sessola una certa quantità di fagioli e versarla nel sacco delle lenticchie, poi una certa quantità di ceci con i fagioli e così via… immaginate le urla di mia zia Teresina!! Il povero ziu Pippi, invece, per non farmi sgridare mi difendeva e con una pazienza, che adesso gli riconosco, aveva il “coraggio” di stendere sul bancone i vari legumi e dividerli uno ad uno, rimettendoli nel sacco giusto. Immaginate che lavoraccio… ma io lo aiutavo! Questo è solo uno dei tanti ricordi dellu ziu Pippi, che porterò sempre nel mio cuore.
venerdì 28 agosto 2009
Società Operaia
Stamane, mentre camminavo per le vie di Lecce, attraversando Corso Vittorio Emanuele, che parte da piazza S.Oronzo e si protende fin sulla soglia di Piazza Duomo, mi son ricordato di quando, da bambino, passando vicino alla Società Operaia (Galleria Maccagnani), intravedevo all’interno di questa una svariata rappresentanza di persone, quasi tutti uomini, che parlottavano fra loro. Era per me un mistero non riuscire a capire cosa facessero tutte quelle persone, specie di mattina, riunite a chiacchierare come se il mondo non avesse bisogno della loro presenza. Chi erano? Cosa facevano?
Io sbirciavo, con la curiosità dei miei pochi anni preadolescenziali, per cercare di capire a che servisse quel luogo e perché quelle persone si riunivano. Non serviva molto chiedere ai “grandi” spiegazioni. Chi rispondeva che si riunivano per affari (che affari?); chi rispondeva che erano persone di intelletto che si scambiavano idee culturali; chi, ancora, rispondeva che erano persone facoltose e che si riunivano per decidere come passare le serate in quella o quell’altra casa. Per me, comunque, rimanevano persone che non lavoravano e quindi erano degli sfaticati!
Me ne tornavo a casa (nel prossimo spot vi racconterò di essa) e restavo nella convinzione che esistevano persone che non avevano voglia di lavoraregiovedì 27 agosto 2009
Ho deciso di aprire un blog...
E che dire di quelle famose espressioni che si usavano un tempo e che oggi, a ripeterle, a dir poco si viene guardati come marziani. I nostri ragazzi non hanno più, ahimè, nè la voglia nè il piacere di imparare vecchi detti (sempre attuali) o vecchie espressioni dialettali che ben rendono il momento storico. Ma forse, e ne sono sicuro, non siamo noi in grado di insegnare loro quello che ormai non ricordiamo più.
Allora, scrivetemi ed inseriremo tutto ciò che riguarda la nostra "Lecce mia!"